Il Napoli batte l’Inter, l’ultimo regalo a Spalletti

È veramente strano, dopo una vittoria esaltante contro la prossima finalista di Champions, fare i conti con quello che ormai sa di conferma. Una vittoria che sa di ultimo regalo degli azzurri a mister Spalletti che non sarà, molto probabilmente, l’allenatore del Napoli nel prossimo campionato. Spetterà però, come ha detto chiaramente il tecnico toscano, al presidente parlare e rendere ufficiale quanto già da loro discusso.

Ed è così che, di colpo, anche la vittoria numero 27 del Napoli in un Maradona ancora festante, imbandierato, frastornato dalle note di ‘O surdato n’ammurato, passa in secondo piano. E non da il giusto risalto al gol del 2 – 1 del Napoli accompagnato dal boato dei tifosi.

Una magnifica perla di capitan Di Lorenzo che, con un colpo a girare, era riuscito a togliere la polvere dall’incrocio con una parabola perfetta. Seguita dall’abbraccio proprio con Luciano da Certaldo. E poi dall’abbraccio del gruppo, unito, un corpo solo. Quello che ha fatto la storia dopo 33 lunghi anni di digiuno.

La questione Spalletti, ha fatto passare in secondo piano anche il sogno diventato realtà di un ragazzo cresciuto nelle giovanili del Napoli. Gianluca Gaetano da Cimitile oggi, finalmente, goleador con la maglia della sua squadra del cuore. E poi la corsa irrefrenabile sotto la curva a prendersi l’abbraccio dei suoi simili.
Quei ragazzi della Curva B, come magnificamente musicato dal maestro Nino D’Angelo.

È stato il gol che ha chiuso definitivamente una partita vera. Giocata dal Napoli per raggiungere anche un altro obiettivo prestigioso. Con l’Inter, infatti, il Napoli ha chiuso il cerchio annotando tra le squadre battute quest’anno anche la sola che mancava. Vuol dire che il Napoli ha battuto, almeno una volta, tutte le altre squadre del torneo. Un capolavoro, un obiettivo raggiunto soprattutto con prestazioni come quella odierna. Con controllo assoluto della partita che ha visto primeggiare tutti gli artefici della magnifica cavalcata di quest’anno. Imprendibile Kvara, immenso Kim, impeccabile Lobotka.

Ed oggi, grandissimo Anguissa autore di una prestazione superba, fisica, impreziosita anche da un gol voluto, cercato a più riprese ed alla fine trovato splendidamente in occasione del primo vantaggio azzurro.

Tanta roba, insomma, anche oggi in un’atmosfera di festa ancora pienamente percepibile dai cori del Maradona. Siamo noi i campioni dell’Italia siamo noi!
Un’atmosfera di festa macchiata, tuttavia, dall’ormai scoppiata vicenda del mancato rinnovo del contratto di Spalletti. Anzi, addirittura dal suo più che probabile addio dopo la conquista dello storico terzo scudetto della storia azzurra.

Cosa mai sarà successo allora nella famosa cena di qualche giorno fa tra don Aurelio e mister Luciano?
Ovvero, per dirla alla Lubrano la domanda nasce spontanea:
Presidente, mister, ci fate capire?
Basta con le mezze parole ed i silenzi assordanti.
Se proprio dovevamo arrivare a questo, e forse non era il momento giusto visto che stiamo ancora gustandoci l’ebbrezza per il fresco titolo di campioni d’Italia, che almeno ognuno si assuma le proprie responsabilità nel raccontare come stanno realmente le cose. Chiaramente. E, come sempre, i tifosi azzurri se ne faranno una ragione.

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