The Whale, alla ricerca della balena bianca
La notte degli Oscar si è consumata e come previsto anche da chi la parola cinema non sa nemmeno scriverla, la statuetta di miglior attore protagonista è andata a Brendan Fraser per la sua interpretazione del professor Charlie su cui si regge tutto il Film the Whale di Darren Aronofsky. Di spoiler ho promesso di non farne però qualcosa devo per forza anticiparla perché altrimenti si può rischiare di non andare a vederlo perdendo una storia che colpisce profondamente.
Charlie è un professore d’inglese obeso ma questa parola non rende l’idea della condizione in cui vive. Immaginate di vedere uno dei pazienti del professor Nowzaradan di vite al limite, moltiplicate per due ed avrete chiaro il personaggio. Charlie sa di avere un grave problema di salute, tiene videoconferenze per diverse università, ma senza accendere la webcam perché si vergogna e fa bene. Già perché il film mostra quanto la società finga di voler comprendere i problemi dietro l’obesità quando la realtà è ben diversa. Charlie siamo noi quando siamo disposti a pagare qualsiasi prezzo pur di trovare qualcuno che ci faccia compagnia, Charlie siamo noi quando incontriamo l’ipocrisia di chi dice di voler aiutarci ma in realtà sta aiutando se stesso.
Ma The Whale ci ricorda anche che oltre ad essere Charlie siamo anche sua figlia Ellie, una stupenda Sadie Sink (Max di Stranger things), quando non ci accorgiamo della sofferenza di chi abbiamo di fronte. Insomma The Whale “la balena” è un po’ come Moby Dick il romanzo Di Melville, un viaggio alla ricerca della nostra anima. Mi accorgo solo ora che non ho dato specifiche sulla recitazione , sulle inquadrature, sul taglio narrativo. Tutto vero ma questo è un viaggio che dovete assolutamente fare da soli, liberi dal mio giudizio… perché the Whale racconta cosa può fare il giudizio su una persona tanto grassa fuori quanto fragile dentro.
Buona Visione
Ps. Se riuscite a mangiare durante il film l’oscar l’avete vinto anche voi…
Roberto Musella
I commenti sono chiusi.