Il Napoli batte la Roma e fa il vuoto in classifica
Ancora una volta ci ha pensato il Cholito. Come a Milano, come a Cremona. Decisivo il suo ingresso anche ieri sera. Con un grandissimo gol, a conclusione di una splendida percussione centrale degli azzurri, in un momento delicatissimo della gara.
Un gol di pregevole fattura di un argentino sempre più innamorato di Napoli e dell’atmosfera di uno stadio che porta il nome dell’argentino più illustre, calcisticamente parlando.
Piegata così un’ottima Roma che ha messo in difficoltà il Napoli per tutto l’incontro. Ben messa in campo da Mourinho che ha tenuto alta la sua squadra portando un pressing asfissiante in ogni zona del campo.
Una Roma che non è mai uscita dalla gara dopo il gol capolavoro che aveva portato in vantaggio il Napoli poco dopo il quarto d’ora del primo tempo. E qui bisogna veramente dire chapeau, di fronte ad una giocata da cineteca degli azzurri. Imbastita prima dal sempre più professor Mario Rui, rifinita poi da Kvara e conclusa infine da Victor Osimhen in maniera sublime. Stop di petto, controllo a scendere col ginocchio e siluro al volo sotto la traversa. Che dire. La nostra pantera dai riccioli d’oro ha colpito per la quattordicesima volta. Con un gesto atletico, deciso, potente che dice tutto quello che al momento vuole dimostrare di essere il bomber nigeriano. Il vero leader di una squadra ormai lanciatissima verso un traguardo storico.
Un Napoli che, complice una giornata contrassegnata dal clamoroso tonfo casalingo del Milan contro ol Sassuolo, ha fatto ormai il vuoto in classifica che vede ora la più diretta inseguitrice, l’Inter, addirittura a – 13!
Eppure stasera non è stato per niente facile. Anzi, dopo il meritato pareggio della Roma, un po’ di gelo è calato sul Maradona. Anche perché il pareggio, avendo il Napoli sciupato prima con Kvara e poi clamorosamente con Lozano il raddoppio, era quasi nell’aria al cospetto di una Roma mai rinunciataria. Ben organizzata e con grande fisicità nei suoi effettivi. Con un El Shaarawy pronto a colpire, come spesso gli riesce contro il Napoli, sua vittima preferita.
È per questo che vittorie come quelle di stasera, si definiscono pesantissime. Perché, al di là dei tre punti, rafforzano l’autostima di un gruppo che Spalletti ha saputo plasmare rendendolo conscio della propria forza. Quella che, dopo aver sofferto per lunghi tratti della gara, e dopo aver subito il pari, ti tira fuori l’orgoglio e ti fa mantenere la lucidità necessaria per portare a casa la vittoria. Certo, e su questo ha ragione lo special one, attingendo anche da una panchina forte, dove fai fatica a tenere giocatori come Raspadori, Simeone, Elmas, Politano, Dombele’.
Ma anche questa è forza. Di una società che ha saputo costruire un giocattolo bello da vedere. Una rosa di ragazzi che hanno fame di vittoria. Dove non ci sono primadonne. Un gruppo a cui piace vincere e cantare, tutti insieme, sotto la curva, il motivo che riempie di gioia tutti i tifosi: sarò con te e tu non devi mollare. Perché anche loro hanno un sogno nel cuore.
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