Napoli, missione compiuta: Sassuolo KO e primato

Ritorno al Maradona tra effetti di luce ed euforia contagiante. Il Napoli batte nettamente il Sassuolo con il più classico dei risultati. Un 2 – 0 che poteva essere sicuramente ben più largo, se solo il Napoli fosse stato più preciso nelle tante conclusioni e per le occasioni create.

Addirittura un rigore sprecato da un Raspadori, smanioso di mettersi in mostra, ma che sente tutta la fiducia di Garcia. Sfortunato anche nel centrare il palo in avvio di partita.

Tanto di cappello invece per Osimhen, altruista nel concedere a Jack la chance dal dischetto, dopo aver sbloccato già il risultato nel primo tempo, sempre dal dischetto. Possibile doppietta svanita per Victor. Ma segnale di grande gruppo, all’insegna della continuità con il recente passato.

A mettere la vittoria in cassaforte ci ha pensato allora uno straripante Di Lorenzo, per il quale risulta sempre più difficile trovare gli aggettivi giusti. Sempre incisivo nelle trame di gioco azzurre, e sempre piu dentro al campo, da vero incursore, pronto a trovare il varco giusto per colpire.

Se poi il rifinitore è un giovanotto georgiano dalla faccia tosta che disegna la traettoria buona, allora il gioco è fatto. Ed il secondo gol del Napoli è materia per palati fini.

Atteso al rientro dopo l’infortunio, Kvaratskhelia, subentrato ad un ottimo Politano, ha alzato immediatamente il livello tecnico del Napoli che, ritrovatosi già in superiorità numerica dopo la folle espulsione di Maxime Lopez, ha potuto gestire l’incontro a suo piacimento. Fallendo in più di un’occasione, la possibilità di arrotondare il risultato.

E la cosa non è certamente piaciuta a mister Garcia. L’erede di Spalletti, puo’ comunque ritenersi soddisfatto del suo Napoli che continua, imperterrito, a guardare tutti dall’alto in basso da oltre un anno.

E qualche novità tattica si comincia anche ad intravedere, con la ricerca veloce, in talune situazioni di gioco, della profondità a discapito del palleggio fine a se stesso.Anche oggi è stato così, con rapidi capovolgimenti di fronte utili a lanciare Osimhen negli spazi.

Per il resto, il Napoli ha avuto quasi sempre il controllo del gioco, con i tre moschettieri azzurri di centrocampo abili tessitori di trame mai banali. Con un Anguissa sontuoso ed un Lobotka efficace anche se ancora non al meglio della condizione. Con uno Zielinski che sembra, finalmente, voler mostrare a tutti che sa essere anche leader oltre che affezionato alla maglia azzurra.

A lui gli arabi hanno fatto un baffo. A qualcun altro, hanno riempito di petrodollari i conti in banca per dare visibilità al loro campionato, poco più che amatoriale.

Dulcis in fundo, il fattaccio di Torino che ha scatenato tanta indignazione sportiva. Nessuna novità rispetto al passato ed alla storia del calcio italiano, quando di mezzo c’è la vecchia signora. Ma la dimostrazione del fatto che bisogna pedalare e fare tanti punti per stare lassù. Ed il Napoli l’avrà certamente capito. Quindi avanti il prossimo.

Anzi la prossima, la Lazio dell’ex comandante toscano.

Raffaele Castiello

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