L’Empoli batte un Napoli in caduta libera, ma non è solo colpa di Garcia
Pioggia battente e gelo, non solo meteorologico, che avvolge il Maradona poco dopo il novantesimo. Gol mancato, da Kvara, gol subito da Kolavenko. La legge del calcio. Segna e vince l’Empoli. Il Napoli crolla, subisce una pesantissima sconfitta e sembra in piena caduta libera.
Una prestazione, quella azzurra, ancora una volta incolore. Senza nerbo, senza la giusta convinzione agonistica. Una squadra che non ha saputo cambiare l’inerzia della gara, sbattendo contro la buona organizzazione tattica dell’Empoli, ben schierato da Andreazzoli e pronto a giocare alto chiudendo quasi sempre i tentativi di uscita del Napoli. Pressing con marcature ad uomo che hanno impedito la rapida costruzione del gioco con il risultato di far giocare il Napoli sotto ritmo.
Il risultato è stato quello di assistere ad un incontro a tratti noioso, con pochissime conclusioni a rete nel primo tempo. Un Napoli, insomma, che non è mai riuscito ad infiammare la gara. Ma come poteva farlo se Garcia aveva, sorprendentemente, fatto accomodare in panchina Kvara? L’unico cioè capace di far saltare l’attenta disposizione difensiva predisposta da Andreazzoli?
Misteri del calcio, con il tecnico francese che ha optato inizialmente per un 4231 e con la coppia Raspadori – Simeone per sorprendere il tecnico toscano. Lasciando in panchina sia il georgiano che Zielinski. Con clamoroso dietrofront ad inizio ripresa quando è stato ripristinato il classico 433 con l’entrata in scena dei due esclusi.
Un Garcia cervellotico, senza controllo, probabilmente provato dalla continua necessità di dimostrare qualcosa, anche a costo di snaturare le caratteristiche degli azzurri e di rinunciare alle poche certezze ed armi tattiche della squadra. Kvara, nella fattispecie.
E quale sia l’impronta che può dare alla gara uno come lo georgiano, lo si è visto quando è entrato. Sue le conclusioni più pericolose verso la porta empolese, compresa quella respinta d’istinto da Berisha intorno al novantesimo. E qui, forse, Kvara avrebbe potuto e dovuto fare di più. Suo anche l’assist per Lindstrom che aveva impegnato severamente il portiere empolese qualche minuto prima.
Tutto ciò non è, purtroppo, bastato ad evitare una sconfitta che brucia. Che ha determinato un’ atmosfera tesissima nel dopo gara con il silenzio stampa imposto a tutti i tesserati. Con un De Laurentiis furibondo e con un Garcia , probabilmente, ai titoli di coda ed al quale, giustamente, adesso un po’ tutti addossano le colpe di questo momento negativo del Napoli. Dimenticandosi, però, che poi in campo ci vanno i calciatori. Che se appagati dopo una marcia trionfale ed irripetibile come quella dello scudetto, oppure distratti da rinnovi di contratto mai definiti o di adeguamenti economici promessi e mai mantenuti, qualcosa, in negativo, la mettono anche loro.
Al presidente, che sembra aver ormai deciso per l’esonero di mister Garcia, ora la prossima mossa. Casting aperto formalmente da don Aurelio. Tudor, Cannavaro, Mazzarri e poi chi altro chissà. Avanti allora il prossimo, e buona fortuna a lui ed anche al nuovo Napoli.
Raffaele Castiello
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