Anche l’Arechi si inchina ad un grande Napoli
Cinquanta sfumature di un azzurro intenso. Il Napoli gira la boa del girone d’andata inanellando la sedicesima vittoria. Record di punti della sua storia calcistica ed i numeri, si sa, non mentono mai. E ci raccontano di una volata pazzesca dei ragazzi di Spalletti. Di un girone d’andata straordinario con sedici vittorie che ha visto, partita dopo partita, una squadra prendere coscienza della sua forza e del suo stare in campo mantenendo sempre un atteggiamento propositivo teso al controllo totale dei tempi di gioco. Una squadra che sa quello che vuole. Pronta a colpire nel momento opportuno, con la giusta dose di cinismo.
Così è stato anche oggi all’Arechi, in una Salerno ostica pronta, come sempre, a riversare il suo odio calcistico verso il Napoli. Chissà mai perché. Eppure Nicola l’aveva incartata bene a Spalletti dopo l’imbarazzante sconfitta di Bergamo. Doppia linea difensiva, con un 4-5-1 il cui unico obiettivo era limitare i danni, cercando almeno di portare a casa un punticino.
Primo tempo difficile quindi per gli azzurri che, orfani anche del febbricitante Kvara, trovavano pochi spazi e, soprattutto, poca velocità nelle giocate. La qualità, la pazienza e la sagacia tattica del Napoli hanno però alla lunga premiato i partenopei sul finire della prima frazione di gioco.
Quando è salito in cattedra uno strepitoso Mario Rui, che ha ricamato una magnifica trama di gioco con Anguissa. Palla servita all’indietro all’accorrente capitan Di Lorenzo che, rispolverando i suoi trascorsi da esterno d’attacco, scaraventava in gol di prepotenza.
Napoli in vantaggio e gelo all’Arechi che diventava rassegnazione alla inevitabile sconfitta ad inizio ripresa.
Qui, a far brillare gli occhi a Spalletti, ci pensavano prima Elmas, autore di un cambio direzione micidiale che portava il macedone a scaricare un tiro a giro sul palo, e successivamente Osimhen a ribadire in rete. Da vero rapace d’area. Da vero goleador dall’alto dei suoi tredici centro stagionali.
Vittoria in cassaforte e Napoli padrone assoluto del campo, del gioco, e dopo questa partita anche del suo destino.
Perché difficilmente chi ha girato a questa quota, ha visto vanificato i suoi sforzi alla fine dei giochi.
Perché le inseguitrici più vicine, Milan e Inter, vedove di una Juve sotto shock rimandata clamorosamente a centro classifica dalla penalizzazione inflittagli per lo scandalo plusvalenze, non possono più sbagliare un colpo. E devono pedalare veloce, vincendo spesso, se la quota per toccare con mano il sogno è, come aveva sentenziato qualche settimana fa un Allegri ancora speranzoso, intorno ai novanta punti.
Quota invece ampiamente nelle corde di questo Napoli, che appare al momento padrone assoluto del campionato.
A patto però di mantenere alta la concentrazione su ogni campo, gara dopo gara. Vittoria dopo vittoria.
Ma a questo penseranno quelli che al momento sembrano essere i veri condottieri della squadra. Spalletti e capitan Di Lorenzo. La guida tecnica e la guida in campo.
Che appaiono oggi in simbiosi perfetta. Di idee e di comportamento per i rispettivi ruoli. Entrambi desiderosi di scrivere la storia. Per se stessi e per il popolo azzurro.
Raffaele Castiello
I commenti sono chiusi.